Gli ammortizzatori sociali sono strumenti a sostegno del reddito previsti dalla normativa italiana per proteggere i lavoratori dipendenti in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, perdita del posto di lavoro o crisi aziendali.
Questi interventi hanno l’obiettivo di garantire continuità economica al lavoratore e al tempo stesso supportare le aziende in situazioni di difficoltà legate a ristrutturazioni, riorganizzazioni o ridimensionamenti aziendali.
In questo approfondimento esaminiamo le principali forme di ammortizzatori sociali in Italia, i requisiti per accedervi e le caratteristiche normative di ciascuno.
Cos’è un ammortizzatore sociale
Con il termine ammortizzatore sociale si fa riferimento a una serie di misure pubbliche che integrano o sostituiscono temporaneamente la retribuzione del lavoratore nei casi in cui il rapporto di lavoro subisca interruzioni o limitazioni.
La normativa di riferimento è rappresentata dal D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 148, che ha riformato il sistema degli ammortizzatori sociali in costanza e cessazione del rapporto di lavoro.
Le principali tipologie di ammortizzatori sociali
1. Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO)
È un’indennità erogata dall’INPS ai lavoratori sospesi o con orario ridotto a causa di eventi temporanei non imputabili all’azienda, come crisi di mercato o eventi meteo avversi.
- Durata: fino a 13 settimane consecutive, prorogabili fino a 52 settimane in un biennio mobile.
- Beneficiari: imprese industriali, edili, lapidee e affini.
2. Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS)
Intervento rivolto ad aziende in ristrutturazione, riconversione o crisi aziendale. L’INPS integra la retribuzione dei lavoratori coinvolti in sospensioni o riduzioni di orario.
- Durata: fino a 36 mesi in un quinquennio mobile.
- Richiede un piano di gestione e approvazione ministeriale.
3. Cassa Integrazione in Deroga (CIGD)
Misura eccezionale concessa in deroga ai trattamenti ordinari, riservata a settori e categorie non coperti da CIGO/CIGS o che abbiano esaurito le prestazioni ordinarie.
- Durata: fino a 12 mesi, soggetta a intervento integrativo da parte degli enti bilaterali.
- Richiede accordo sindacale in molti casi.
4. Cassa Integrazione Edilizia
Ammortizzatore riservato al settore edile, per sospensioni dovute a cause tecniche, organizzative o meteorologiche. La disciplina specifica è contenuta in accordi settoriali.
Strumenti per la gestione della disoccupazione
5. NASpI – Indennità di disoccupazione
Sostegno al reddito per i lavoratori subordinati che hanno perso involontariamente il lavoro (licenziamento, scadenza contratto, dimissioni per giusta causa).
- Durata: variabile in base ai contributi versati negli ultimi 4 anni.
- Requisiti: almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti e 30 giorni di lavoro effettivo nell’ultimo anno.
6. Mobilità ordinaria
Misura ormai superata dalla NASpI, ma ancora rilevante in ambito storico o per aziende che hanno accesso a regimi transitori. Consentiva una indennità mensile e l’iscrizione nelle liste di mobilità regionali per favorire la ricollocazione.
- Requisiti: 12 mesi di anzianità aziendale, 6 di lavoro effettivo.
- Durata: variabile in base alla zona geografica e all’età del lavoratore.
7. Mobilità in deroga
Riservata a lavoratori esclusi dal trattamento ordinario o in aree in difficoltà occupazionale, la mobilità in deroga è concessa in accordo con le Regioni e il Ministero.
- Durata: massimo 12 mesi.
- Requisiti: almeno 12 mesi di anzianità aziendale, di cui 6 mesi lavorati.
Contratti di solidarietà difensivi
Strumento alternativo al licenziamento collettivo, che consente di ridurre l’orario di lavoro per tutti i dipendenti o parte di essi, evitando così l’esubero.
- Beneficiari: imprese in crisi che intendono mantenere l’occupazione.
- Durata: definita da accordo sindacale, con copertura INPS parziale sulla retribuzione persa.