Nel corso di un’assenza per malattia, il lavoratore è tenuto a rispettare precisi obblighi di reperibilità per la visita medica di controllo disposta dall’INPS o richiesta dal datore di lavoro. L’assenza ingiustificata alla visita fiscale può comportare la perdita totale o parziale dell’indennità di malattia e può essere motivo di provvedimenti disciplinari.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede la legge, quali sanzioni sono applicabili, quali motivazioni sono considerate valide e come gestire correttamente la comunicazione in caso di visita fiscale INPS.
Visita medica di controllo: cosa accade in caso di assenza
Quando un lavoratore è assente per malattia, l’INPS o il datore di lavoro possono richiedere una visita fiscale domiciliare per verificare lo stato di salute. Il lavoratore ha l’obbligo di trovarsi al proprio domicilio nelle fasce orarie di reperibilità.
Se il dipendente non è presente al momento della visita, il medico fiscale redige un verbale di assenza ingiustificata e lo trasmette:
- all’INPS,
- al datore di lavoro,
- e al lavoratore stesso, invitandolo a presentarsi a una seconda visita ambulatoriale il giorno lavorativo successivo.
Conseguenze dell’assenza ingiustificata alla visita fiscale
Il mancato rispetto dell’obbligo di reperibilità senza giustificato motivo comporta sanzioni economiche progressive, secondo quanto previsto dalla normativa INPS:
Numero assenze | Conseguenze sull’indennità di malattia |
---|---|
Prima assenza | Perdita dell’intera indennità per i primi 10 giorni di malattia |
Seconda assenza | Riduzione del 50% dell’indennità residua per la restante durata |
Terza assenza | Decadenza totale dell’indennità per tutta la durata della malattia |
Inoltre, il datore di lavoro può avviare procedimenti disciplinari, fino a ipotesi di licenziamento nei casi più gravi o reiterati.
Giustificazioni valide per l’assenza alla visita medica di controllo
La normativa prevede che l’assenza possa essere giustificata solo in presenza di motivi oggettivi e documentabili. Tra le giustificazioni ritenute valide rientrano:
- Visite specialistiche o accertamenti sanitari documentati;
- Iniezioni o trattamenti sanitari urgenti;
- Cure odontoiatriche prescritte;
- Cure termali autorizzate dal medico curante;
- Ricovero ospedaliero (anche in day hospital).
In tutti questi casi è necessario fornire documentazione medica idonea a giustificare l’assenza.
Giustificazioni non ammesse
Non sono considerate motivazioni valide:
- Non aver sentito il campanello;
- Mancanza del proprio nome sul citofono;
- Temporanea assenza non comunicata preventivamente;
- Incuria nella gestione della reperibilità.
Tali situazioni vengono considerate negligenze del lavoratore e non escludono l’applicazione delle sanzioni.
Obbligo di giustificazione
Il lavoratore ha 10 giorni di tempo dalla notifica dell’assenza per fornire le proprie giustificazioni scritte, corredate da eventuale documentazione, che saranno valutate da INPS o dal datore di lavoro.