A partire dal 7 giugno 2026 entreranno in vigore anche in Italia le disposizioni previste dalla Direttiva (UE) 2023/970, approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 10 maggio 2023 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 17 maggio 2023. La normativa introduce nuovi obblighi di trasparenza salariale per i datori di lavoro e rappresenta un passo decisivo nella lotta al divario retributivo di genere (gender pay gap).
Obiettivo della direttiva: garantire la parità salariale
Il principio della parità retributiva per un lavoro di pari valore, sancito sin dal 1957 dal Trattato di Roma (art. 157 TFUE), viene ora rafforzato da misure concrete. Secondo Eurostat, nel 2023 il gender pay gap medio nell’Unione Europea è pari al 12% (differenza nella retribuzione oraria lorda tra uomini e donne).
Novità introdotte per le aziende: obblighi e divieti
La Direttiva impone una serie di obblighi informativi e gestionali ai datori di lavoro, con particolare riferimento a:
- Comunicazione della retribuzione o della relativa fascia salariale all’interno degli annunci di lavoro, oppure comunque prima del primo colloquio con il candidato.
- Divieto di richiesta al candidato delle informazioni sullo stipendio percepito in precedenti rapporti di lavoro.
- Diritto dei lavoratori a conoscere il livello retributivo personale e la media retributiva, disaggregata per genere, dei colleghi che svolgono un’attività equivalente.
- Abolizione di clausole di riservatezza che impediscono ai lavoratori di divulgare o confrontare i propri stipendi.
Tutte le aziende, indipendentemente dal settore di appartenenza, saranno tenute al rispetto di questi obblighi a partire da giugno 2026, salvo eventuale recepimento anticipato da parte dello Stato italiano.
Quali vantaggi e rischi per le imprese
Adeguarsi in tempo alla nuova normativa sulla trasparenza retributiva in azienda rappresenta una scelta strategica per molte imprese. Oltre a evitare sanzioni amministrative e contenziosi legali, i vantaggi includono:
- Miglioramento del clima aziendale e della fiducia tra datore di lavoro e dipendenti
- Aumento dell’attrattività nei confronti dei talenti, soprattutto giovani e qualificati
- Rafforzamento della reputazione aziendale, grazie all’impegno dimostrato verso l’equità, la responsabilità sociale e l’inclusione
- Maggiore coerenza con i principi ESG, sempre più rilevanti per la competitività a livello nazionale ed europeo
Un cambiamento culturale, oltre che normativo
L’entrata in vigore della Direttiva sulla trasparenza salariale rappresenta un importante cambiamento culturale oltre che legislativo. Le aziende sono chiamate non solo a rivedere processi interni e policy retributive, ma anche a intraprendere un percorso di responsabilità, trasparenza e inclusività.
Per affrontare correttamente la transizione normativa è consigliabile affidarsi a consulenti del lavoro specializzati in ambito giuslavoristico e normativo europeo, in grado di supportare l’organizzazione nella revisione delle politiche retributive e nella comunicazione interna.